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La Rivolta anti-britannica in Iraq del 1941 nacque dalla volontà del movimento nazionalista del leader filo-tedesco Rashid Ali al-Kayani di fruire, anche con la ribellione armata, di una piena libertà politico-amministrativa, dal momento che - a dispetto della formale indipendenza accordata nel 1930 al Paese arabo dall'ex-potenza mandataria, cioè l'Inghilterra - i giochi politici ed economici seguitavano ad essere realizzati dalla Gran Bretagna, non più attraverso l'Alto Commissario designato, ma attraverso l'ambasciata e il governo inglese che, grazie all'assenso del fedele governo di Nuri al-Sa'id, controllava di fatto l'intero Paese e le sue preziose risorse petrolifere.